Ringraziate ogni stella
Pubblicato in: Il nuovo Corriere della Sera, anno LXXX, fasc. 234, p. 3
Data: 2 ottobre 1955
pag. 3
C'è un verso, nel Morgante del Pulci, che mi commuove sempre per la sua elementare profondità:
«E ringraziava del cielo ogni stella».
Ringraziare il cielo è uso antico quanto il mondo ma Rinaldo paladino vuol ringraziare gli occhi del firmamento, uno per uno, e se sono innumerevoli, egli non si stancherà e il suo ringraziamento non avrà fine.
Voi, uomini che fingete di vivere, chiusi nel sudario dei vostri abiti quotidiani, non avete l'ispirazione nè la forza nè l'abitudine di ringraziare ciò che è intorno a voi e ciò che è al di sopra di voi. Traversate il mondo con lo sguardo orgoglioso e il passo baldanzoso senza accorgervi dei doni stupendi e gratuiti che vi sono offerti ogni minuto, a ogni passo e non li vedete e anche quando li vedete non sentite mai l'impulso di ringraziare. A Sua Maestà il Re della Terra sembra che tutto sia dovuto per natural diritto e non gli pare mai abbastanza. La maggior parte degli uomini rientra nella terra senza aver saputo cosa abbellisce e arricchisce la terra; abbandona la vista del cielo senza aver compreso nè goduto la splendente magnificenza del cielo.
Siamo una razza di ciechi e una generazione d'ingrati.
Non basta ringraziare, come fanno meccanicamente certe gazze ripetitrici, per aver ricevuto la vita e per esser collocate in mezzo alla creazione. Dobbiamo ringraziare ogni parte, ogni elemento, ogni atomo dell'universo, ogni aspetto visibile, ogni forma sensibile, ogni bene godibile, ogni gioia, ogni luce, ogni raggio, ogni attimo dell'eterno.
Ringrazia ogni fiore che hai occhio per vedere. Ringrazia ogni canto che hai orecchio per udire. Ringrazia ogni sorriso che hai cuore per amare.
Conobbi un fanciullo che si rallegrava alla caduta delle foglie: ora che è vecchio ringrazia ogni sera il tronco nudo che si leva su dalla terra nuda, simile a una colonna di gloria.
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